La mia rinoplastica primaria
"La chirurgia estetica meglio riuscita è quella non si vede sul volto ma si sente nello spirito"
E' una frase del celebre chirurgo brasiliano Ivo Pitanguy, uno dei padri riconosciuti della chirurgia plastica moderna.
Per ciò che riguarda in naso in particolare, a questa, vorrei aggiungere un'affermazione mia personale: "Non mi piacciono i nasi finti", come non mi piacciono le labbra esagerate, gli zigomi sporgenti, le guance troppo tirate. La mia personale filosofia chirurgica per la rinoplastica primaria è quella di ottenere un aspetto naturale "non chirurgico" e per ottenere ciò il mio approccio all'intervento è sempre conservativo e rispettoso dell'integrità funzionale del naso. Ritengo che vadano evitate le manovre aggressive, che possano compromettere la tenuta delle strutture di sostegno del naso: così facendo il naso resterà stabile nel tempo mantenendo la giusta forma anche quando il processo di cicatrizzazione sarà ultimato.
Nel corso degli anni la rinoplastica ha subito un'evoluzione, anche seguendo il trend del momento, come la moda. Negli anni '60 e 70' le donne desideravano avere un naso con dorso un po' scavato e "all'insù", mentre nel passato più recente la tendenza si è diretto verso un naso più dritto con una punta ben definita. Oggi ciascuno ha una propria concezione del "naso ideale", ma il requisito principale, sul quale sono tutti d'accordo, è che sia il più possibile lontano da quello che è stato per anni il tipico aspetto del "naso rifatto".
Una rinoplastica ben riuscita è frutto di una vasta conoscenza del chirurgo e dell'esperienza acquisita negli anni, unite a prudenza e saggezza chirurgica, combinate con una certa misura di talento. Ma tutto ciò non porta al risultato voluto se non si stabilisce la giusta sintonia tra il chirurgo e il paziente. Il motivo per il quale nel corso della visita pre-operatoria vengono fatte delle simulazioni al computer non è tanto quello di mostrare come sarà il naso dopo l'operazione, quanto quello di far sì che il chirurgo comprenda quali sono i desideri e i gusti del paziente, e che il paziente comprenda quello che il chirurgo può fare per accontentarlo e non fare per non correre rischi o incorrere in fallimenti che soltanto lui può valutare.
Ogni paziente dovrebbe essere pienamente consapevole che l'intervento di rinoplastica è una vera operazione chirurgica, con i suoi tempi di guarigione che possono essere, in taluni casi, anche lunghi. Spesso pazienti che si sottopongono alla rinoplastica, specialmente se sono ragazze giovani, sperano di poter sfoggiare il "nasino nuovo" dopo 2 o 3 settimane dall'intervento. Non è così! Solo dopo 2 o 3 mesi si può cominciare ad avere un'idea di quale sarà il risultato finale, che si otterrà completamente dopo circa un anno. Quella sarà la forma del naso definitiva e stabile nel tempo.
Se un naso eccessivamente scavato, o pinzato, o all'insù può risultare sgradevole in una donna, diventa disastroso in un uomo. Il naso DI UN UOMO deve essere un naso DA UOMO.
Pur nel pieno rispetto dei desideri del paziente la rinoplastica maschile deve più che mai evitare di stravolgere le caratteristiche del naso: la cosa peggiore da fare sarebbe di prendere il naso di un altro volto e "appiccicarlo" al posto del proprio. L'intervento nell'uomo dovrebbe riuscire a lasciare lo stesso naso, ma senza il difetto.
Rinoplastica primaria. Foto pre- e post-operatoria. Controllo ad 1 anno
Rinoplastica primaria. A sinistra foto pre-operatoria, al centro controllo dopo 6 mesi, a destra risultato stabile nel controllo dopo 16 anni.
Rinoplastica primaria. A sinistra foto pre-operatoria, al centro simulazione
pre-operatoria al computer, a destra risultato reale post-operatorio
Rinoplastica primaria maschile. Foto pre e post-operatoria: il paziente attribuiva
grande importanza al mantenimento dell'aspetto virile del naso.
Rinoplastica non è sempre solo "togliere": in questo caso il giusto
bilanciamento tra la rimozione del gibbo e il riempimento della
radice del naso determina il risultato di un naso armonizzato
col viso e ben proporzionato.