Cosa succede se un Paziente è scontento del risultato ottenuto?
Certamente a volte capita che il Paziente sia scontento del risultato. Nelle casistiche internazionali dei migliori chirurghi l'incidenza di risultati imperfetti varia tre il 5% e il 9% ed anche la mia casistica personale è allineata su queste percentuali.
D'altronde qualsiasi intervento di chirurgia plastica può prevedere un successivo miglioramento, e la rinoplastica non fa eccezione. A maggior ragione poi quando la rinoplastica è una secondaria o di revisione.
Cerco di seguire i Pazienti da me operati per almeno un anno, invitandoli a sottoporsi a controlli periodici (purtroppo sono pochi quelli che mi ascoltano e si sottopongono con regolarità ai controlli prescritti!). Se c'è qualche cosa che non va, d'accordo con il Paziente effettuo il necessario ritocco, senza chiedere nulla. Anzi, alcune volte sono io per primo a segnalare al o alla Paziente l'utilità di un miglioramento.
Non sempre tutto riesce subito bene: in questa Paziente dopo il mio intervento era rirmasta una punta ancora globosa e all'ingiù. Era, giustamente, delusa. Ed io scontento quanto lei. Un ritocco era necessario ed è stato effettuato.
A volte però la pretesa di modifiche è irragionevole...
Sono io il primo a desiderare che i miei e le mie Pazienti siano soddisfatti del tutto, ma la richiesta di perfezione deve essere ragionevole e realistica.
Sopratttutto nelle rinoplastiche secondarie, come sempre sottolineo ai miei Pazienti, l'aspettativa deve essere di un miglioramento, anche importante, ma che non sempre raggiunge la perfezione. Il naso non è fatto di
creta modellabile a piacimento e la chirurgia ha dei limiti: uno di questi è che non consente modifiche di entità sub-millimetrica. Spesso il Paziente non vuol comprendere che per inseguire una modifica di un millimetro si corre il serio rischio di provocare danni ben maggiori.
Esiti di rinoplastica eseguita molti anni prima da un altro chirurgo. Il naso è troppo scavato sopratutto nella sua parte ossea. La punta è asimmetrica. Il Paziente desidera un naso di aspetto meno chirurgico e più maschile. |
Dopo ricostruzione con innesti dorsali. Anche se l'intervento in questa foto è recente ed il naso ancora gonfio il Paziente giustamente lamenta un naso di aspetto troppo "greco", senza definizione dell'angolo naso-frontale. Concordo con la necessità di un ritocco e viene quindi programmata correzione. |
Gli innesti dorsali sono stati corretti ed il naso ha assunto dimensioni proporzionate ed un aspetto adeguato al profilo maschile del Paziente. Il quale tuttavia non è ancora soddisfatto e pretende un nuovo intervento per correggere il millimetrico avallamento dorsale. Questa richiesta non è ragionevole. |
Perché questa richiesta è irragionevole?
E' irragionevole per tanti motivi: perché in una rinoplastica secondaria, che comunque ha corretto anche delle asimmetrie della punta, questo risultato raggiunge tutti gli obbiettivi prefissati: ha un aspetto assolutamente naturale senza nessuna caratteristica di naso operato, ha gli angoli naso-frontale e naso-labiale perfetti, ha la giusta altezza del dorso (che corrsponde perfettamente alla simulazione pre-operatoria eseguita insieme al paziente).
E' irragionevole perché la presunta imperfezione dorsale è insignificante e non si nota affatto nell'aspetto complessivo del naso.
E' irragionevole perché la sua correzione comporterebbe un nuovo intervento con una nuova ristrutturazione completa degli innesti con la possibilità assai concreta di ottenere, questa volta sì, un risultato davvero peggiorativo.
Nell'interesse del Paziente non ho accettato di revisionare il caso.
Altre volte il malcontento è inspiegabile
Esiti di rinoplastica: in alto dopo intervento eseguito da un altro chirurgo, in basso dopo rinoplastica secondaria eseguita da me: questa paziente mi accusa di averle rovinato il naso, rendendolo impresentabile, molto peggio di come era dopo il primo intervento eseguito da altri. Le immagini non hanno bisogno di commenti... |
Alcuni Pazienti non si rendono conto che partendo da un risultato disastroso è impossibile tornare ad un naso ideale. Alcune volte tutto quello che si può fare è cercare di salvare il salvabile. Questo naso non è certo perfetto ma se confrontato con il pre-operatorio il risultato è quasi miracoloso. Eppure la Paziente continua incessantemente a lamentarsi di me e del risultato seminando critiche e giudizi su ogni forum dedicato alla rinoplastica, senza mai mostrare una sola foto...
Perché ho voluto aggiungere questa pagina al mio sito?
I cosiddetti new media di Internet come i Social Network, Facebook, Twitter, ed i numerosi forum di discussione hanno assunto una diffusione che pochi avrebbero potuto immaginare. Oggi il passa-parola viaggia velocissimo nel web e raggiunge un numero infinito di utenti. Internet è quindi un grandioso mezzo di informazione e di diffusione di idee, pareri, giudizi.
Ma Internet è anche un'arma a doppio taglio: un’immagine o un giudizio affidato alla rete attraverso un forum, vi resta per sempre, incancellabile in eterno. Mentre l’autore invece ne resta fuori, libero da qualsiasi conseguenza, nascosto dietro un nikname che presto cambierà scomparendo per sempre senza dare possibilità di replica o di smentita.
I due ultimi nasi mostrati sopra appartengono a due persone, a me ben note, particolarmente accanite della diffamazione sistematica mia e del mio operato attraverso numerosi diversi "nikname" celandosi dietro i quali continuano a seminare, a parole, inesattezze e falsità, senza mai
mostrare una sola foto.
Poiché molti invece si affidano ad Internet e anche ai consigli che leggono sui forum di discussione ho ritenuto mio diritto poter smentire, con le immagini, alcuni giudizi sul mio operato totalmente privi di fondamento.
Non ho la pretesa di sostenere che tutti i nasi da me operati sono perfetti. Capita che sia necessario un ritocco o un miglioramento, e di ciò chi affronta una rinoplastica deve essere consapevole. Inoltre alcuni tipi di naso si prestano meglio di altri ad avere un bel risultato. La pelle spessa ad esempio costituisce un limite spesso insormontabile. Il mio sforzo è sempre di ottenere il massimo nell'interesse del Paziente, ma è mio dovere, di fronte a richieste o aspettative irrealizzabili o rischiose, anche rifiutarmi di operare.